METROPOLIS

Cosa sta succedendo alle città che amo? Quale demonio pungola le folle, attizza repressioni feroci, suscita odi razziali senza limiti? Fino a generare ruberie, incendi devastazioni?

Philadelphia, che per il maestro Jonathan Franzen è città mediocre, fuori dal turismo togato. Eppure culla della democrazia statunitense. E dove ho trascorso almeno due congressi piacevoli …sarà anche bruttina, ma il fiume conserva imbarcazioni che recitarono un ruolo nel distacco da mamma Inghilterra; e ci sta la campanona – di Agnone – la arci-omaggiata Liberty Bell, che comunica rispetto…e poi? Ehi, non dimentichiamo la scalinata di Rocky !. Io ci conservo ricordi belli, a quando alloggiavo ad un passo da quel loro municipio gigante. 

Ora si dannano l’anima, tutto va a soqquadro, le medesime strade ove acquistavo, in obbedienza ad un codice consumista, originali divise NBA a prezzi maldestri, ecco recitarvi lo sfogo dell’odio represso, esplodervi l’incoercibile desiderio di rimpiangere quel sogno, tramontata la stella di Obama; riconoscere che il razzismo mai morì; e che i niggerfucker di Faulkner vadano ancora, oggidì, perseguiti.

Honk Kong, un crocevia, una apertura all’Asia poliedrica. Rammento due anni orsono, affascinato dal caleidoscopio dei tetti, quando le ditte ci invitavano sulle terrazze oltre il 34°piano; o i mercati multicolori dei sobborghi, con specie animali al macello (se fossero animali, e, ove confermato, da quale galassia provenissero poi ! Quei bizzarri anfibi o rettili…); quelle ordinate ma vivaci folle che fanno transumanza quotidiana, sul piano sopraelevato delle metropolitane, teatro di shopping, localetti, ingressi hotel. Mentre il circuito cittadino, poco dabbasso, rinnova il suo codice incessante. Composto da un ragguardevole numero di auto elettriche di Elon Musk.  

Ora? Settimane di proteste e conflitti; giovani che confluiscono in lobby inedite per sovvertire quelle cinesi pluridecennali, ed il tutoraggio delle autorità che si fa opprimente. La scommessa di una transizione soft, di un modello inedito di gestione del potere…al macero. Carneficina di arresti, PIL a puttane.

E adesso Roma, che attende ansiosamente gli arancioni, gli scoppiati, gli ex-colonnelli di non so cosa, di quanti additano alle istituzioni la colpa di aver poco rispettato le presunte urgenze dell’agorà. Che valutano qualsiasi decreto attentato al libero arbitrio. E non esitano, spazientiti e superbi, a colpire, oltraggiare.

Se fossi paranoico, direbbe Cecco Angiolieri…le città che amo le vo’ destinar al disastro.

Riterrei cioè, peggio di quella attitudine a “Medusa” che palesava un Richard Burton (o era una lei?), in un film rovinoso dove veniva fatto precipitare un Boeing sui sobborghi abitati di Londra, ecco riterrei di disporre di una sorte di maledicente potere, di attirare il peggio sulle metropoli ammirate (insomma, attribuendomi un ruolo nefasto).

Si dica così, celiando. 

Nonostante il Covid19, in qualità di medico, ho evitato con cura ogni forma di isolamento propedeutico al delirio cronico, e paranoico non diventerò per certo.

O no?

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