Ricevuto da amico manager di Roma Nord. Preferisce utilizzare un nomignolo: Amerigo61. Due divorzi alle spalle ma fedele allo stadio olimpico. Non siete obbligati a condividere questa empatia ( A me, me piace).
La splendida vita di noi maschietti conosce alcune, esiziali, ricorrenze. Tu puoi nasconderti, figlio della intellighenzia più superba; puoi trovarti all’estero, fingere con noncuranza un meeting su Webex…o spacciarti su un catamarano in alto mare.
Eppure, ti giunge voce, lo senti per l’aere, che l’amico campionato di calcio è tornato.
Inappropriato quanto si vuole, in un Agosto ancora pigro, che vorremmo dilungare…già nostalgici degli aperitivi di inizio Luglio quando le giornate apparivano infinite…domani mi dici? Davvero? E si gioca in notturna? E confermate tutte assieme?
Quale il bouquet proposto?
I fanatici hanno già seguito il mercato di giugno; qualcuno ha occhieggiato i mini-tornei estivi. I perditempo hanno condiviso il ritiro della squadra del cuore! Tu no, governi una passione adulta (e te ne vuoi convincere). Sai riconoscere lo spettacolo fino. Ma non per questo ti camuffi del tutto. Eccoti mentre ti dilunghi in una cena con parenti… ma son quasi le 21. Sicché vi alzate con astuta lentezza dalla cena imbandita e, con la voce di chi è atteso da una seduta i terapia irrinunciabile, “scusate, ci sta la Roma” (o, per carità, l’amante che volete).
Il fatto è che fa parte delle abitudini più ataviche. Per me, oso definirla pre-capitalistica (starebbe a dire che non siamo succubi del consumismo televisivo, ce piace davvero vedere soggetti in mutande che calciano un pallone!). E la dimostrazione sta appunto in questo assunto: che proviamo il piacere dell’esordio (e non il furore per il playoff conclusivo). Che siamo curiosi per la ghirba sghemba del nuovo allenatore; che ci dispiace se il giovane emergente si frattura. E che vada come vada, in fondo. Che la danza cominci!
Pochi sono i campionati non assegnati (guerre, tragedie assolute).
Ancora meno quelli senza un fischio d’inizio! Coronavirus, abbi pietà!
Alessandro Stefani 